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Riflessioni e proposte del CUPLA sulla Legge di Bilancio 2022 in discussione alle Camere

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bilancio 2022

Il CUPLA Nazionale (al quale aderiscono ANAP Confartigianato, Associazione Pensionati CIA, 50&PIÙ-Confcommercio, CNA Pensionati, Federpensionati Coldiretti, FIPAC-Confesercenti, FNPA Casartigiani, Anpa Confargricoltura) desidera informare che apprezza lo sforzo del Governo nel conciliare i diversi interessi di categorie, classi sociali, imprese, consumatori, soggetti deboli nella Manovra di Bilancio 2022 in discussione al Senato su tematiche assai divisive quali quelle delle tasse, del welfare, delle pensioni, in un contesto in cui il Paese ha enorme bisogno di politiche espansive per consolidare e rendere stabile la ripresa in atto.

In particolare, il CUPLA ritiene che sul tema del fisco sia abbastnza equilibrata l’impostazione che vede l’impiego di 7 miliardi su 8 per la riduzione delle tasse a lavoratori, pensionati, famiglie, a patto che i redditi dei nostri pensionati, che hanno una tassazione tra le più alte in Europa, non subiscano ulteriori discriminazioni fiscali e si tutelino i redditi più bassi aumentando per loro la “no tax area”.

A proposito di redditi si riafferma, inoltre, la necessità della rivalutazione piena delle pensioni dal 1° gennaio 2022, ponendo termine finalmente alle parziali o nulle rivalutazioni che si sono susseguite per legge negli ultimi anni che hanno portato a importanti svalutazioni degli importi pensionistici. Sarebbe adesso necessario non solo un recupero, seppur graduale, delle somme perdute, ma anche la riforma del meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’ISTAT, adottando l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea (IPCA), includendo i generi di prima necessità, le spese farmaceutiche, le prestazioni specialistiche non a carico del Servizio Sanitario Nazionale, le spese per le assistenti familiari.

Il CUPLA apprezza anche la definizione, nella Legge di Bilancio, dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza, che costituisce il primo passo per una riforma di civiltà invocata a gran voce da noi e da larghi settori delle associazioni, dei cittadini, del volontariato, nonché l’aumento dello stanziamento per il Fondo per la Non Autosufficienza, anche se va sottolineato che tali risorse sono assolutamente inadeguate per cominciare ad avviare cambiamenti efficaci almeno nel campo della domiciliarità, come ha avuto modo di sottolineare anche il “Patto per il welfare e la non autosufficienza”.

Particolare attenzione il CUPLA dedica all’argomento del “caro bollette”, essendo i pensionati, specialmente gli ex lavoratori autonomi che hanno importi medi di pensione molto bassi, molto toccati dagli aumenti che si sono verificati in questi ultimi tempi. Pur ritenendo che sia un passo molto positivo quello di aver previsto la destinazione, in Legge di bilancio, di risorse per alleviare l’impatto degli aumenti sui consumatori, auspica che il Governo e il Parlamento destinino allo scopo ulteriori risorse per il sostegno di quanti non sono in grado di pagare importi maggiorati per servizi da considerare vitali.

Infine, il CUPLA apprezza le norme contenute in Legge di bilancio che stanziano maggiori risorse per il Fondo Sanitario Nazionale, per la lotta al Covid con farmaci e vaccini, per il personale medico, nonché per lo smaltimento delle liste di attesa. Si ripropone inoltre, come previsto nel documento “Il dopo pandemia: le proposte del CUPLA”, che il Governo istituisca un tavolo di lavoro permanente (PAN: Piano Anziani Nazionale), composto dai Ministeri Coinvolti, dal CUPLA, dalle Organizzazioni dei pensionati, dal Volontariato, dal Terzo Settore e dall’ANCI, nel quale si possa avviare un confronto costante utile a definire le azioni da realizzare nel futuro, tese a risolvere le attuali criticità.