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Protocollo d’intesa tra CUPLA Emilia Romagna e CARER APS

emilia romagna

Nuovo protocollo d’intesa tra CUPLA Emilia-Romagna e il CARER APS per garantire un miglior livello di Welfare assistenziale. Il CARER APS, l’Associazione Caregiver familiari Emilia-Romagna, assieme al CUPLA regionale, firmano quindi un nuovo protocollo per far fronte al grave ritardo che il Paese vive, in merito ai servizi per la non autosufficienza.

Premesso che:

  • il processo di invecchiamento della popolazione evidenzia una domanda crescente di interventi assistenziali a lungo termine;
  • tali necessità hanno comportato un crescente impatto sulle famiglie e in particolare sul Caregiver familiare rispetto ad una offerta di servizi divenuta sempre più prestazionale;
  • il Paese vive un grave ritardo strutturale sul versante dei servizi per la non autosufficienza, in particolare nella assistenza a lungo termine, al domicilio a persone disabili o non autosufficienti;
  • il PNRR è una opportunità storica per effettuare gli investimenti materiali e di materiali necessari a sostenere una domiciliarità in grado di rispondere alle esigenze della persona che necessita di assistenza e nel contempo di chi come Caregiver familiare, nel contesto domiciliare, offre supporto alla vita quotidiana con un pesante impatto sulle proprie aspettative personali, di lavoro, di relazioni.

Il protocollo condiviso prevede i seguenti obiettivi:

  1. promuovere un welfare assistenziale in grado di rispondere ai bisogni ponendo al centro la persona e la sua qualità di vita;
  2. consentire all’anziano assistito di rimanere, per quanto possibile, nel proprio domicilio e contesto di vita e garantire al familiare che se ne prende cura adeguato riconoscimento e supporto come portatore di specifici diritti;
  3. operare per superare le pesanti differenze territoriali dei servizi garantendo livelli essenziali uniformi nel Paese;
  4. costruire un nuovo modello di domiciliarità assistenziale che tenga debitamente conto di tali elementi, delle competenze, modalità, strumenti di rapporto tra Caregiver informali e servizi professionali, del sostegno a reti di prossimità in grado di integrare le funzioni dei servizi e delle reti familiari con il contributo attivo del volontariato e del terzo settore.

Da tali obiettivi si sottolinea come la nuova domiciliarità debba connotarsi dai seguenti requisiti:

  • porre al centro la personalizzazione degli interventi e una formazione continua e diffusa sui temi della umanizzazione delle cure che rispetti la dignità e l’autodeterminazione di chi necessita di assistenza;
  • assicurare una articolazione di servizi di prossimità e di sollievo al familiare che si prende cura;
  • promuovere una rete di iniziative territoriali che, nello spirito di un welfare di comunità, consentano il riconoscimento e la sostenibilità del valore sociale di cura e della longevità;
  • costruire una adeguata infrastruttura tecnologica a supporto della domiciliarità della cura e delle altre cure su standard nazionali in un’ottica condivisa e partecipata dai soggetti coinvolti in termini di domanda e di offerta.

Stante quanto sopra espresso, i soggetti firmatari si impegnano a cooperare ed a rappresentare tali finalità ed istanze presso gli organi competenti a livello regionale e territoriale, a cominciare dal Tavolo PAR attivo da tempo in Emilia-Romagna.

Alla luce di quanto siglato, si concorda infine di:

  1. effettuare un incontro, anche in modalità da remoto, di informazione, approfondimento e confronto sui temi inerenti la relazione ed interconnessione tra invecchiamento, non autosufficienza, Caregiver familiare e servizi di domiciliarità;
  2. monitorare, nell’ambito di quanto previsto dal PNRR, l’effettiva presenza dei principi sopra esposti e l’adeguata risposta all’esigenza di interconnessione dei fattori indicati al precedente punto 1;
  3. sensibilizzare sulla necessità di riconoscere anche dal punto di vista previdenziale e pensionistico il carattere usurante del lavoro di cura, specie se a lungo termine, verso un familiare;
  4. sensibilizzare sulla necessità di riprendere i lavori sul Disegno di legge nazionale per il riconoscimento del Caregiver familiare attualmente presso la Commissione Lavoro del Senato.