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Non autosufficienza. I sindacati dei pensionati scrivono ai parlamentari veneti

cupla veneto

“Il tempo stringe, bisogna approvare la legge prima che termini la legislatura”.
In Veneto sono oltre 180 mila gli anziani bisognosi di assistenza costante. Metà degli over 65 soffre di più malattie croniche.

Il rischio è concreto e reale: ritrovarsi al termine dell’attuale legislatura senza una legge a sostegno delle persone anziane non autosufficienti che nella nostra regione sono più di 180 mila e in Italia circa 3 milioni. È partendo da questa preoccupazione che i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil e Cupla del Veneto hanno deciso di scrivere ai parlamentari eletti nella nostra regione, che sostengono la maggioranza di Governo, per sollecitare l’analisi e la successiva approvazione in tempi stretti della legge delega sulla non autosufficienza prevista tra le riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

“Ricordiamo che grazie anche alle nostre battaglie il Veneto si è già dotato di una propria legislazione su questo delicatissimo tema – sottolineano Elena Di Gregorio, Tina Cupani, Debora Rocco e Raffaele Zordanazzo, delle segreterie regionali di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp e Cupla – ma ora bisogna dare finalmente al Paese quel quadro normativo nazionale che manca, al quale le Regioni possano riferirsi nell’organizzazione delle attività socio-sanitarie rivolte a queste persone fragili, superando la frammentazione dei servizi e le differenze territoriali. Abbiamo deciso di scrivere ai parlamentari veneti perché si facciano portavoce di questa nostra istanza”.

L’urgenza che sta alla base dell’appello lanciato dai sindacati trova ragione in un “quadro” che anche in Veneto risulta per molti verso critico. L’invecchiamento della popolazione, di per sé un fatto ovviamente positivo, produce anche il peggioramento delle condizioni di vita delle persone più anziane.

Secondo una indagine Istat riferita al periodo pre-pandemia, in Veneto quasi un over 65 su due soffre di una o più malattie croniche anche gravi, una percentuale che si impenna al 60% fra gli ultra-ottantacinquenni.

181 mila anziani veneti (il 16,6% del totale) hanno in generale seri problemi di mobilità che ne decretano la non autosufficienza, percentuale che sale al 19% nella fascia d’età fra i 75 e gli 85 anni e al 20% per gli over 85. Oltre 300 mila soggetti (il 28% degli over 65) hanno in generale grossi problemi di mobilità e con il passare degli anni potrebbero diventare non autosufficienti.

Il problema coinvolge naturalmente anche i familiari dato che, sempre secondo l’indagine Istat, in Veneto quasi 9 anziani non autosufficienti su 10, precisamente l’87% del totale, è assistito e curato dai propri cari con l’aiuto, per un quarto degli ultra 65enni, di una assistente familiare a pagamento.

“Anche se il traguardo sembra più vicino – proseguono Di Gregorio, Cupani, Rocco e Zordanazzo -, non abbiamo garanzie riguardo l’approvazione di tale legge in questa legislatura né tantomeno abbiamo la certezza sulla qualità della legge stessa. Oggi sono presenti, infatti, tre diverse ipotesi: un disegno di legge delega presentato dal gruppo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, presieduto da Livia Turco; una proposta di riforma elaborata dal Comitato di coordinamento interministeriale presso la Presidenza del Consiglio, presieduto da monsignor Vincenzo Paglia; e la proposta del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), presentata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. Secondo noi – suggeriscono i quattro segretari generali – la strada da seguire è quella tracciata dal ddl Turco che rappresenta già un risultato di sintesi e che, se esiste la volontà politica, può essere immediatamente incardinata in Parlamento e può diventare esecutiva in tempi stretti, con l’adozione da parte del Governo dei decreti attuativi che tengano conto anche degli obiettivi proposti dal “Patto”.

L’impianto culturale del ddl Turco evidenzia l’uguale importanza di tutte le “stagioni della vita”. Ancor prima della gestione della non autosufficienza, significative sono tutte le iniziative previste dal decreto legge per favorire l’invecchiamento attivo, il welfare di prossimità e la promozione della salute: azioni che, messe in campo in modo integrato dai soggetti competenti, sanitari e sociali, mettono adulti e anziani nella condizione di fare prevenzione attiva. Inoltre, per quanto riguarda il finanziamento la legge fa una scelta molto netta: deve essere pubblico”.

Da qui, la necessità di sollecitare i parlamentari veneti affinché, concludono Spi, Fnp, Uilp e Cupla, “intercedano nei confronti del Consiglio dei Ministri perché vari al più presto il disegno di legge delega sulla non autosufficienza, prendendo in esame il testo di cui la Presidenza già dispone da più di quattro mesi”.