Il CUPLA ha inviato al Presidente del Consiglio una lettera con cui ha esplicitamente richiesto di:
a) Favorire il dialogo e la collaborazione tra Governo e rappresentanze sindacali dei pensionati, attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con il CUPLA e le altre sigle sindacali dei pensionati (che rappresentano in Italia oltre 16 milioni di cittadini pensionati) sui temi legati all’invecchiamento attivo, alla non autosufficienza e agli aspetti sociosanitari/assistenziali. A tal fine è infatti indispensabile avere un rapporto permanente con i vari Ministeri competenti sui temi di interesse degli anziani, sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio, al fine di avviare un dialogo partecipativo ed inclusivo.
b) Prestare una forte attenzione al potere di acquisto delle pensioni, già consistentemente svalutate negli ultimi dieci anni a causa dei meccanismi di rivalutazione automatica e messe ancor più in pericolo dai segnali di forte rialzo dell’inflazione. Gli aumenti dei costi di acqua, elettricità, gas, trasporti, nonché la lievitazione dei prezzi in tutti i settori, pongono una parte sempre crescente dei pensionati al di sotto della soglia della povertà, producendo sofferenze non solo individuali, ma anche familiari, che si aggiungono a quelle già causate dalla pandemia.
Al riguardo il CUPLA auspica che vengano sostenute le fasce più deboli dei pensionati e vengano tenute in considerazione alcune nostre proposte da tempo indicate:
- Adeguare, seppur gradualmente, i trattamenti minimi di pensione al 40 per cento del reddito medio nazionale;
- Riformare il meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’ISTAT adottando l’indice dei prezzi al consumo armonizzato con i paesi dell’Unione europea;
Agire sulla tassazione delle pensioni, colmando lo svantaggio rispetto ad altri settori, in un’ottica di armonizzazione con quanto avviene in altri Paesi europei.