Premessa
In considerazione dell’esperienza maturata e alla luce degli avvenimenti che hanno colpito le persone più fragili,
Cgil- Spi, Uil-Uilp e Capla Fvg (Coldiretti pensionati, 50&più Confcommercio, Fipac Confesercenti, Cia, Anap Confartigianato, Cna Pensionati, Anpa) hanno ritenuto di incontrarsi e confrontarsi per la predisposizione di un documento unitario con il quale fare una proposta alla Regione e all’assessorato alla Salute e alle politiche sociali su alcuni temi di carattere socio-sanitario.
Informazione
Va sottolineata l’importanza di una informazione puntuale poiché al momento poco si sa sui sistemi di valutazione messi in atto (valgraf- audit svolto dal 2011 ad oggi – vigilanza e controllo che risulta eseguita solo sul 30% delle strutture – rilevazione operatori presenti in struttura – scheda di monitoraggio Covid di cui non si conoscono i risultati – cruscotto SAS sull’emergenza).
Osservatorio
Va costituito e riunito l’Osservatorio regionale sui temi socio-sanitari con le organizzazioni sindacali dei pensionati confederali e del Capla, come è stato più volte richiesto.
Ciò potrà permettere uno scambio puntuale di dati e informazioni su case di riposo, vaccinazioni ed altri temi sul fronte del sistema di protezione sociale.
Prevenzione
Va incrementato e data attuazione al servizio di Prevenzione regionale, oltre che a quello socio-sanitario nel territorio anche attraverso monitoraggi costanti e puntuali.
Gli assi portanti della riforma del sistema
Alla luce delle criticità che l’evoluzione della pandemia ha evidenziato, gli obiettivi della riforma dovrebbero essere indirizzati a mantenere il più possibile l’anziano nel proprio domicilio. A questo fine si propone:
- maggiore offerta qualificata di assistenza domiciliare pubblica, potenziando quella esistente per favorire la domiciliarità rispetto alla residenzialità, con l’obiettivo, come previsto nel PNRR, della presa in carico almeno del 10% della popolazione over 65 anni:
- definizione delle modalità di intervento, delle risorse e della qualità dei servizi a disposizione per rafforzare i servizi sociosanitari pubblici a livello territoriale e di prossimità;
- potenziamento dei Distretti;
- realizzazione delle Case della Comunità (come previsto dal PNRR);
- realizzazione delle Centrali operative territoriali (COT);
- sviluppo della telemedicina e di un sistema informatico in grado di rilasciare i dati clinici in tempo reale;
- potenziamento dei servizi sociali pubblici territoriali e domiciliari e maggiore integrazione tra i due servizi;
- potenziamento dei servizi sanitari pubblici territoriali e domiciliari,
- potenziamento del numero dei MMG, riduzione del numero massimo di assistiti, riorganizzazione dei servizi e aggregazioni MMG;
- realizzazione delle case della salute, come indicato dal PNRR;
- potenziamento del servizio dell’infermiere di comunità;
- sviluppo e estensione dei centri diurni;
- sviluppo ed estensione delle micro aree;
- sviluppo di modalità abitative innovative (co-housing, gruppi appartamento, abitare inclusivo, e abitare possibile) con servizi sociosanitari di supporto;
- presa in carico da parte dei servizi sociosanitari pubblici delle persone fragili e dei non auto sufficienti a domicilio, prevedendo un piano sanitario assistenziale individualizzato; specifici programmi vanno previsti per le persone affette da cronicità (Alzaheimer, demenza ecc.) con il coinvolgimento delle famiglie, dei caregiver; (sviluppo e potenziamento di reparti e servizi dedicati alle cronicità così come le lunghe degenze);
- misure per garantire il fine vita attraverso la definizione di protocolli specifici.
Case riposo
Il ricorso alle case di riposo dovrebbe avvenire solo a fronte della reale impossibilità di mantenimento dell’anziano al proprio domicilio. In questo quadro, vanno evitate le presenze in case di riposo di persone auto sufficienti.
Budget di salute
Per quanto riguarda il budget di salute, non risultano chiari diversi aspetti e le modalità di funzionamento.
Non è condivisibile una equivalenza tra sistema pubblico e quello privato poiché la sanità pubblica e universale deve essere garantita e rafforzata.
L’ipotesi di voucher non appare condivisibile, poiché va fermata e invertita la tendenza ad appaltare al privato l’assistenza sociale (e anche sanitaria) della popolazione anziana e delle persone fragili.
Si ritiene anche sulla base delle proiezioni demografiche, che vada previsto e quantificato un incremento programmato dei servizi pubblici, e, conseguentemente, delle previsioni di spesa, con il coinvolgimento degli EE.LL. per un rafforzamento dell’integrazione tra i servizi sanitari e sociali. Da approfondire il tema relativo all’individuazione di un ulteriore budget di assistenza qualora si renda necessario garantire servizi aggiuntivi (badanti, famigliari, ecc.) L’erogazione di contributi alle famiglie dovrà essere definita sulla base delle necessità individuate dal servizio sociale pubblico, e, poi, rigorosamente documentate sulla base di un protocollo che andrà definito.
Per quanto riguarda l’innovazione del sistema, è necessario che vengano definiti chiaramente programmi di intervento, nonché le necessarie risorse aggiuntive. L’erogazione dei servizi va prioritariamente assolta dal servizio pubblico sulla base di un’attenta programmazione e di un costante monitoraggio e controllo delle eventuali esternalizzazioni.
Elementi di maggiore qualità delle case di riposo
Fermo restando quanto sopra in merito alla priorità del rafforzamento della domiciliarità, nell’eventuale necessità di istituzione di nuovi posti letto nelle case di riposo, va privilegiata la realizzazione di strutture pubbliche.
Modifica dei criteri di accreditamento
Vanno sospesederoghe, prevedendo qualità strutturali in grado di assicurare uno o al massimo due utenti per camera con servizi annessi, camere e spazi per eventuali isolamenti e percorsi dedicati. Miglioramento della qualità assistenziale e residenziale attraverso la definizione di nuovi standard qualitativi e quantitativi.
Condizioni contrattuali
Applicazione di condizioni contrattuali adeguate per il personale delle Case di riposo private accreditate, anche per evitare l’esodo degli operatori. Per le strutture residenziali pubbliche, prevedere finanziamenti specifici per il miglioramento delle condizioni ambientali; va perseguita l’internalizzazione dei servizi, oggi in gran parte appaltati.
Controlli e verifiche
Rafforzamento dei controlli a livello territoriale, con l’istituzione di una Commissione di verifica e di controllo sulle case di riposo, con la partecipazione delle OO.SS., in rappresentanza degli utenti.
Remunerazione case riposo
Per quanto riguarda la remunerazione delle Case di riposo, vanno chiariti meglio i criteri e le modalità della remunerazione stessa.
Tariffe
In relazione alle tariffe a carico degli ospiti, va rivisto il piano tariffario riducendo la quota di compartecipazione degli utenti che non può superare il 50% della retta, garantendo nel contempo la gestione diretta dei servizi sociosanitari pubblici anche nelle case di riposo private.
Pianificazione e tempi
A fronte di queste direttrici, è indispensabile pianificare attraverso una definizione precisa i tempi di attuazione e contestualmente individuare le risorse per mettere in atto le azioni da intraprendere.