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Documento di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, Cupla per un sistema di relazioni sindacali con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

  • di
incontro regioni e sindacati

Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, Cupla, propongono alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di definire insieme un sistema di relazioni sindacali, finalizzato a sviluppare una modalità di confronto nazionale in grado di essere punto di riferimento per la promozione della negoziazione ai livelli regionali e territoriali.

Tale considerazione trova riferimento anche sul piano istituzionale laddove il Pnrr definito per il nostro Paese e approvato dal Consiglio d’Europa ha riconosciuto un ruolo fondamentale alle parti sociali nel sistema di governance dell’intero processo di attuazione.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome può svolgere un importante ruolo affinché si definiscano politiche regionali in grado di tutelare sempre meglio la popolazione anziana e pensionata e di rappresentare nel modo più adeguato i suoi bisogni.

Si propone quindi come primo atto da compiere la sottoscrizione di un protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali che definisca le modalità del confronto sul piano generale e determini quelle più specifiche per le singole materie ritenute oggetto di discussione, con l’obiettivo di realizzare un percorso costruttivo di dialogo, di elaborare insieme linee di indirizzo che tengano conto delle esperienze e delle buone pratiche in atto nelle diverse Regioni, con attenzione particolare ai servizi socio sanitari, per meglio garantire l’universalità dei diritti e l’omogeneità delle prestazioni in ogni parte del Paese.

Si indicano pertanto, pur non considerandole esaustive, le seguenti materie, per gli aspetti di interesse specifico della popolazione anziana, su cui avviare prioritariamente il confronto:
• Attuazione del Pnrr. Considerato che un utilizzo efficace ed efficiente delle risorse stanziate – in particolare per quanto riguarda la Missione 5 (inclusione e coesione) e la Missione 6 (salute) – è fondamentale anche per la popolazione anziana e che il ruolo della Conferenza delle Regioni e Province autonome e delle singole Regioni è strategico, proponiamo un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei pensionati, per le materie di loro competenza, nella fase del monitoraggio dell’attuazione del Pnrr a livello regionale.
• Non autosufficienza. Chiediamo alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sostegno alla nostra richiesta di una legge quadro nazionale per la non autosufficienza, per la cui attuazione il ruolo delle Regioni sarà fondamentale. Una legge organica, a misura di persona, che superi la frammentarietà oggi presente nelle diverse politiche regionali e sia adeguatamente finanziata a carico della fiscalità generale.
• Riforma della medicina del territorio e dell’assistenza territoriale, alla luce del Dm 71. Si tratta di una priorità, divenuta ancora più rilevante in seguito alla pandemia. Il coinvolgimento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e il confronto con le Regioni sono fondamentali per realizzare una efficace rete dei servizi sociosanitari territoriali, con linee di indirizzo condivise, con il potenziamento dei servizi di prevenzione e diagnosi precoce, con una reale integrazione tra sanità e sociale.
• Integrazione socio-sanitaria. Una vera integrazione tra sanità e sociale, delle risorse, degli interventi, delle strutture burocratiche e organizzative, con una presa in carico multidimensionale, è fondamentale per la tutela della salute della popolazione anziana e non può essere realizzata senza il pieno coinvolgimento delle Regioni. Chiediamo quindi di avviare su questo una riflessione comune con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che possa coinvolgere anche le singole Regioni.
• Riforma delle strutture residenziali socio sanitarie per le persone anziane e sviluppo di una nuova politica della residenzialità. Si tratta di temi strettamente connessi allo sviluppo della medicina territoriale e di prossimità e all’integrazione sociosanitaria. Il ruolo delle Regioni può essere importantissimo per consentire al maggior numero di persone anziane di rimanere nelle proprie abitazioni o comunque nel proprio contesto sociale, con il potenziamento dell’assistenza domiciliare e della continuità assistenziale, con investimenti nella telemedicina, nella teleassistenza, nella domotica.
• Qualità urbana e politiche abitative. Il Pnrr destina risorse significative alla rigenerazione urbana, prevedendo il coinvolgimento delle Regioni. La rigenerazione urbana ha ricadute evidenti sul benessere della popolazione anziana e sul potenziamento di politiche per un invecchiamento attivo e in salute. Per noi va intesa non solo come recupero e messa in sicurezza di aree, edifici e spazi dismessi, ma anche come sviluppo di spazi di incontro e di aggregazione culturale e sociale; eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici e nelle abitazioni; potenziamento dell’accessibilità, della sicurezza e della vivibilità degli spazi delle città; sviluppo e miglioramento dell’edilizia residenziale pubblica.
• Promozione del benessere e invecchiamento attivo. In quasi tutte le Regioni sono state approvate negli anni buone leggi regionali sull’invecchiamento attivo, che vedono anche il coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali dei pensionati. Si tratta di un tema di fondamentale importanza per un invecchiamento in buona salute di tutta la popolazione, con politiche da svilupparsi fin dall’infanzia. Insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come Organizzazioni sindacali dei pensionati potremmo attivare un monitoraggio di quanto si sta realizzando a livello delle singole Regioni e svolgere una azione congiunta di pressione per arrivare a una legge quadro nazionale sull’invecchiamento attivo, che noi chiediamo da tempo e che potrebbe portare alle Regioni maggiori risorse.
• Sviluppo della cittadinanza e delle competenze digitali. Un elemento fondamentale per un invecchiamento attivo e in salute è la possibilità di svolgere pienamente il proprio ruolo di cittadini. Per farlo va anche contrastata l’esclusione digitale della popolazione anziana. La digitalizzazione interessa ormai aspetti fondamentali per la vita quotidiana delle persone anziane, a partire dall’identità digitale necessaria per l’accesso ai servizi Inps e ai servizi della pubblica amministrazione, compresi quelli sociali e sanitari. Un confronto su questi temi con la Conferenza delle Regioni e lo sviluppo di azioni comuni tra Organizzazioni sindacali dei pensionati e singole Regioni può portare a buoni risultati. Ci sono già alcune esperienze positive in atto. Ad esempio, la Regione Emilia Romagna, insieme a Lepida, ha firmato un protocollo d’intesa con i Sindacati dei pensionati per abbattere il divario digitale tra la popolazione anziana. La Regione Toscana ha realizzato, in collaborazione con i Sindacati dei pensionati e le Botteghe della salute, il progetto Connessi in buona compagnia, per aiutare le persone anziane a utilizzare i servizi digitali. La Asl 3 di Genova ha firmato un protocollo con Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, che prevede l’istituzione di sportelli presso le sedi sindacali, con adeguata formazione degli operatori sindacali a cura della Asl, per fornire informazioni e aiuto relativamente ai servizi sociosanitari.

Per ognuno di questi punti, si potranno poi approfondire insieme obiettivi e finalità.
Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, Cupla propongono inoltre alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome un metodo di lavoro che preveda momenti di confronto a livello nazionale, che potrebbero avere cadenza semestrale (o più ravvicinata, qualora se ne riscontri la necessità), nonché a livello regionale. Propongono inoltre la definizione di modalità di comunicazione che permettano lo scambio di informazioni e di buone pratiche e un monitoraggio più efficace delle politiche regionali a favore della popolazione anziana.